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01 Percezione melodica e polifonica | ||||
In questa sezione ho inserito le mie considerazioni in merito alle tecniche di ascolto del profilo melodico in un contesto tonale. Tali tecniche si possono estendere anche al contesto modale e, più precisamente, alla monodia medievale. Tengo a precisare che quanto descritto nelle sezioni successive non è una metodologia vera e propria ma solo uno o più possibili approcci differenti utili alla risoluzione di un problema (problem solving). Ciò detto, passo all'elencazione dei passaggi fondantali utili per ottenere un buon risultato rispetto al processo di trascrizione di una linea melodica contestualizzata.
Parte 1 (melodia) La dimensione orizzontale si compone di elementi base riconducibili a: 1. intervalli in forma melodica 2. scale 3. accordi arpeggiati 4. pattern o modelli
Prendendo in esame gli elementi sopra citati occorre elencare i prerequisiti indispensa per una rapida classificazione all'ascolto. Intervalli 1.1 Per gli intervalli occorre aver ben chiaro il sistema di classificazione che passa necessariamente attraverso: 1. la definizione del grado, ossia misurazione rispetto ad un Sistema Sonoro di Riferimento (Azzaroni) 2. collocazione dell'intervallo rispetto al Grado eufonico (Righini) 3. collocazione dell'intervallo rispetto alla direzione Scale 1.2 Per le scale occorre collocarle rispetto al Sistema Sonoro di Riferimento (Azzaroni) e alla quantità di suoni cui è formata. Inoltre, non possiamo dimenticare il complesso delle varianti cui le scale sono soggette. 1. definizione del SSR, anche in ambito modale 2. struttura tetracordale o moduli differenti (pentafonico, esatonico, ecc.) Accordi 1.3 Gli arpeggi sono la proiezione melodica di strutture accordali e per questa ragione vanno cassificati rispetto: 1. alla specie (I, II, ecc.) 2. alla funzione armonica (T, S, D, ecc.) 3. ai modelli di articolazione (il basso albertino, per esempio) Pattern/moduli 1.4 Pattern o modulo riguarda l'aspetto grafico-musicale-sonoro con cui una melodia è costruita. In questo ambito si possono individuare caratteristiche morfo-sonore riconducibili a: 1. linea ascendente/discendente regolare (scala o suo frammento) 2. linea ascendente/discendente irregolare (ripetizione di modulo di intervallo, es. una successione ascendente di terze) 3. linea ascendente/discendente spezzata (arpeggi) 4. curva ascendente/discendente regolare (scale o frammenti)
Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, le possibili varianti sono veramente moltissime ed è quasi impossibile elencarle tutte. Ciò che deve essere sviluppato è la capacità di sintesi, ossia, essere in grado di riconoscere il modello base e lo schema su cui viene riprodotto.
Parte 2 (polifonia) Gli elementi sopra descritti sono parte integrante anche dell'ambito polifonico. In più, e non è da meno, se parliamo di polifonia vocale dobbiamo tenere presente il testo che, ed è un aiuto non indiffeente, è un supporto strutturale per la trascrizione del brano. In ambito strumentale vi sono due elementi da tenere in considerazione, il primo è l'identità timbrica degli strumenti, il secondo la morfo struttura dell'elemento tematico.
Le 2 voci
Le 3 voci
Le 4 voci
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